Marketing, navigatori gps, e metafore assortite

Marketing, gps, e metafore assortite

Negli ultimi decenni, abbiamo perfezionato il marketing e lo abbiamo progressivamente trasformato in uno strumento che adesso è digitale, aggiornato in tempo reale, con algoritmi predittivi, AI generativa e produce esperienze personalizzate per i nostri clienti.
Gli abbiamo dato obiettivi quantificabili, modelli normativi, regole da seguire e metriche per misurare il raggiungimento degli obiettivi.
Lo abbiamo trasformato in un *navigatore GPS*, come quello della macchina. Pensate all’innovazione come all’automobile e al marketing come al navigatore. E come quando siamo in autostrada, guidiamo la macchina seguendo il navigatore, guardando solo avanti e controllando il tempo e i km che mancano all’obiettivo. … E abbiamo smesso di guardare la *mappa*. Al punto che sappiamo dove stiamo andando, ma non sappiamo dove siamo.

Il marketing, oggi, ci dice dove andare, ma sempre meno ci dice dove siamo. E soprattutto ci stiamo dimenticando da dove veniamo. Ci manca la dimensione retrospettiva della direzione di marcia, lo *specchietto retrovisore* che usiamo sempre meno. “Andare” da qualche parte significa sempre e comunque “venire” da qualche altra parte: origine e destinazione del viaggio non possono essere separate a meno di perdere il senso della posizione e del movimento sulla mappa.

Rincorrere obiettivi e metriche significa innovare, sì, ma spesso senza il senso della posizione. Senza contesto. Senza storia. Senza traiettoria.
E così finiamo per ottimizzare percorsi che non portano da nessuna parte, o comunque portano da qualche parte che non sappiamo dov’è fino a quando non ci arriviamo, se ci arriviamo. Automatizzare bisogni che non capiamo più. Segmentare mercati che non abbiamo mai realmente osservato.

Forse, la vera sfida che ci attende non è aggiungere funzionalità al navigatore. Aggiungere strumenti, abilità o algoritmi più sofisticati.
Forse la vera sfida è aprire di nuovo la mappa e chiederci, con onestà, in che punto siamo davvero, nel nostro viaggio tra passato e futuro, tra origine e destinazione, tra tradizione e innovazione.
Forse è tempo di riportare il marketing a una disciplina del presente, saldamente ancorata al passato e proiettata verso un futuro che abbiamo individuato consapevolmente sulla mappa prima di metterci in viaggio.

“Non basta sapere dove andare, se non sappiamo più dove siamo.”

Torna in cima